S.Ten. S.p.e. Vito SAMMALI

di Pietro e Caterina Palestro

I/278° Rgt – Compagnia Comando - Comandante Plotone esploratori

nato a Lecce 9.2.1921

Fatto prigioniero Valujki - Валуйки il 23.1.1943, trasferito a Krinovaja - Хреновое fino a marzo, poi Campo 74 di Orankj - Оранки fino a novembre e successivamente nel Campo 160 di Susdal - Суздаль fino all’aprile 1946.

Rimpatriato il 7.7.1946 dopo la Prigionia


nota: 

KRINOVAJA  campo n° 81

Regione di Voronesc (sul Don 150 Km. a nord del fronte di schieramento del Corpo d'Armata Alpino). Sulla ferrovia che collega Valuiki con Ostrogosk e Balasciov. Grande lager di primo smistamento, dove affluirono gran parte dei catturati della "Cuneense". Fu aperto il l ° marzo 1943 e chiuso il 6 aprile 1943. Secondo le fonti russe vi morirono 1.844 italiani, ma questi sono solo quelli registrati. Di innumerevoli altri decessi non furono annotate le generalità, sia per incuria dei russi sia perché raramente un prigioniero conosceva il nome del compagno che lo circondava.

ORANKI campo n° 74

ORANKI Regione di Gorki (400 Km. ad est di Mosca, sul Volga), n° 74 50 Km. a sud del capoluogo vicino alla stazione di Bogorodsk. Nel campo n°74 vi furono rinchiusi gli ufficiali catturati nell'agosto del '42, raggiunti nel marzo 1943 da tutti gli ufficiali italiani provenienti dai lager di Khrinovoje, Tambov e Uciostoie. Vi morirono 661 italiani di cui 327 ufficiali.

SUZDAL Campo n° 160

SUZDAL Regione di Vladimir (tra Mosca e Gorki). 30 Km. a nord del capoluogo. Era situato in un convento-fortezza del 1600. Nei primi mesi del 1943 vi furono rinchiusi moltissimi prigionieri italiani catturati tra il Natale e la fine del 1942. Ne morirono 821. Dall' ottobre del 1943 divenne un campo di soli ufficiali di tutte le nazionalità


Tre sono gli ufficiali leccesi ritornati dalla prigionia: Monteduro Davide di Spongano, Provenzano Cesario di Matino e il tenente Vito Sammali di Salve, l'unico, dopo molti anni trascorsi nel silenzio dei ricordi, ad aver lasciato al nipote un resoconto della sua vita in Russia:

Settembre '42:  Partenza per la Russia Starobelsk.

Lunghe strade con isbe o casette in pietra e muratura. Siamo accampati in scuole e luoghi pubblici. Era già inverno. Zona già occupata dai tedeschi e italiani. Gli alpini c'erano già da tempo. Il Don era a una trentina di chilometri. I combattimenti c'erano stati in luglio e agosto con molti prigionieri. Si sentivano i rumori dei cannoni a Stalingrado (a 50 o 60 km). Le grosse battaglie erano una volta ogni tanto, quotidianamente solo gli scontri con le vedette o i cecchini. In ottobre incontrai due persone di Salve: Adamo Tasco e il maestro Sperti. Il primo lavorava nel forno Weiss e si salvò, il secondo ottenne prima di Natale una licenza a casa per la morte della figlioletta e si evitò l'attacco della fine dell'anno. Prima permanenza in Ucraina: conosco una ragazza, Clara Babenkova, era di Mosca…Clara l'avevo conosciuta a casa della zia che frequentavo per imparare il russo: loro si prestavano. Si faceva amicizia o ci si scambiava cibarie. Clara era abbastanza intelligente da capire che certe cose non si potevano fare " baci quanti ne vuoi, altro niente, altrimenti ci mandano in Siberia. Ci sono molte spie. Non possiamo fraternizzare col nemico.

Dicembre: spostamento verso il fronte.

Vicenza fanteria aggregata al corpo d'Armata Alpino perché tutti di Brescia e Bergamo avvezzi alla montagna, per dare il cambio dopo agli alpini che in Italia ormai mancavano.

17 gennaio 1943: Inizio ritirata.

Subito diretti a Rossosch che pensavamo ancora in mano agli italiani, invece mentre arrivavamo vedemmo tutto incendiato con colonne di fuoco che venivano dalla città. Erano stati i nostri prima di abbandonare il quartier generale a incendiare tutto. La mattina dopo ci fu un grande bombardamento.

25-26 gennaio 1943. Battaglia di Valuiki in cui fu distrutto il battaglione Edolo.

 Si presentarono i carri armati venuti dall'America. I Russi si meravigliarono del valore degli alpini che disperati affrontavano i carri salendo sulle torrette e cercando di aprirle per buttare le bombe dentro. Ci annientarono come formiche.   Episodio di risparmio vita a due ragazze russe probabilmente partigiane e a un giovane ferito nella loro casa sulla via della ritirata, ma dove? Paese deserto. Segue discussione con compagni in disaccordo. Le ragazze ringraziano: "Spassiva, starosti loitenanta" Grazie, signor tenente.  Episodio don Gnocchi che vede sparare a un soldato al riparo da uno che era fuori e si mette poi al suo posto riparato. Episodio zio che vede non visto un soldato che spinge nel pozzo commilitone per prendergli 50 grammi di pane.

Primi di febbraio Caduti prigionieri:

Dopo giorni e giorni arrivammo vicini a un paesetto con vicino un fiume. Ci bombardarono come pioggia. La mattina dopo ci hanno fatto uscire dai rifugi, una donna mi gridava qualcosa, io non capivo, poi si avvicinò e mi prese la mano che stava avvicinandosi alla fondina della pistola e me la sollevò in alto, appena in tempo per evitare una mitragliata di un soldato appostato di fronte. Poi altri soldati uscirono e mi disarmarono. Sette giorni in una stalla senza mangiare, al settimo portarono due muli, li uccisero e ce li diedero da mangiare. Dopo due minuti non c’era più niente.

Fine di gennaio:

 Alla stazione di Krinovaja c'erano decine di treni che partivano per ogni dove anche verso l'Asia. Krinovaja (30.000 soldati + 1500 ufficiali dove morirono in molti di fame e di freddo, gli altri 40.000 finirono a Tambov con don Franzoni). Lì ci abbandonarono praticamente in mano a dei guardiani ebrei mentre l'esercito continuava l'avanzata e non aveva tempo di occuparsi dei prigionieri. C'erano grandi hangar dove ammassarono i soldati. Gli ufficiali li divisero in 25/25 stalle: Ogni stalla due mangiatoie: eravamo 20 per stalla.  Alla mattina venivano per portare il pane che facevano in 20 parti. A un certo punto arrivavano con una broda, qualche pisello, un po' di olio di semi: Alla sera passavano 2 con un bidoncino a distribuire al buio, preceduti da una lampada illuminata da una batteria. Per due o tre volte alla sera mi riuscì di intrufolarmi nella stalletta dove mettevano i morti e dall'interno sporgere con un catino per chiedere la broda per quattro persone. Uno dei miei compagni una sera mi seguì e mi scoperse. Dovetti smettere a motivo degli altri miei compagni. Dopo 4/5 giorni arrivarono gli italiani fuoriusciti a chiedere se volevamo dare i nomi da comunicare in Italia. Il colonnello comandante si rifiutò e ce lo impedì. (lì poi avvennero gli atti di cannibalismo) …. Poi dopo circa un mese, con un viaggio di 10 giorni ci portarono ad Orankj (dove ci fu il tifo petecchiale che ci decimò ma già nel viaggio in treno eravamo infetti per la sporcizia). Qui termina il diario del Ten. Sammali senza darci la descrizione della vita del prigioniero a Orankj

Su gentile concessione di Marcello Quaranta autore del libro  FRONTE RUSSO c'eravamo anche noi, Castiglione (Le), Grafiche Giorgiani, 2a Edizione, 2016


Estratto dal verbale redatto il 20 settembre 1946

Commissione per l’Interrogatorio degli Ufficiali del Regio Esercito reduci dalla prigionia di guerra presso la Sottocommissione del Comando Territoriale di Roma

Nel verbale:

PARTE PRIMA:

vengono dichiarati Ruolo e Generalità

 

PARTE SECONDA: 

domanda a) DATA CATTURA E FATTO D’ARMI O LOCALITA’ -GRADO – COGNOME E NOME DI TRE SUPERIORI DIRETTI E LORO QUALIFICA , risponde:

Ten. Bruno RANGHIERO,  I/278° Rgt - Comandante Compagnia Comando

Magg. Michele CAMPANELLA  I/278° Rgt. - Comandante I Battaglione

Col.   Gaetano ROMERES  Comandante del 278° Reggimento

 

domanda b) COMANDO CORPO O REPARTO DI APPARTENENZA, SITUAZIONE TATTICA E SUO SVOLGIMENTO (LIMITATAMENTE AL PROPRIO REPARTO E ALLA PROPRIA PERSONA), risponde:

 

Dal giugno 1942 comandavo il plotone esploratori del I Btg. del 278° ftr.

Dal 17.12.42 il mio btg.era di rincalzo ai Btg.Alpini Morbegno e Vestone nella zona di Kurenyj

Il 17/1/43 il mio btg.ebbe ordine di ripiegare su Podgornje per riunirsi al reggimento.

 

domanda c) MODALITA’ DELLA CATTURA (LIMITATAMENTE ALLA PROPRIA PERSONA E AL PROPRIO REPARTO), risponde:

 

il 19/1/43 il mio btg. unitamente al reggimento facente parte  di una colonna di più divisioni iniziò il ripiegamento verso Valujky giungendovi il 23/1/43 sostenendo combattimenti perdite sensibilissime. A Valujky arrivarono una cinquantina di di soldati del mio btg. ove fummo catturati insieme ai resti della colonna.

 

---------  omissis --------------

 

 

 

PARTE TERZA: 

 

  1. LOCALITA’ DOVE HA TRASCORSO LA PRIGIONIA, NUMERO CAMPO, PERIODO DI PERMANENZA, risponde:

Krinovaja -   fino a marzo ’43 , nel campo 74 di Orankj    fino a novembre ’43,    Campo 160 di Susdal fino ad aprile ‘46

 

  1. I BENI, risponde :

asportati

 

  FUNZIONAMENTO POSTALE, risponde:

malissimo

 

 BARACCHE CON ATTREZZATURA, risponde:

malissimo

 

VITTO, risponde:

insufficente

 

ASSISTENZA, risponde:

fatta molto bene da ufficiali italiani

 

DISCIPLINA, risponde:

dura

 

DATA DI LIBERAZIONE, risponde:

7/7/46

 

(Interrogatorio S.Ten Vito Sammali, Roma in data 20 settembre 1946 dal fondo M9 – USSME)

156° Divisione Vicenza

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