Cap. Giuseppe OBERTI Di VALNERA

(proveniente dagli Alpini)

278° Reggimento - III Battaglione - Comandante 9ª Compagnia

nato a Trieste 23 agosto 1911

Visto per l'ultima volta nel campo 160 di Susdal secondo la famiglia,

ma risultante disperso il 31.1.43 in località non nota (probabilmente Waluikj).


Nell’ Archivio di Letizia Svevo Fonda Savio (Trieste 1897-1993), la figlia di Italo Svevo, a Trieste assieme a numerosa documentazione relativa a famiglie di Dispersi e Caduti in guerra di cui era la Presidente della delegazione della città giuliana, sono conservate numerose schede relative a ricerche fatte per reperire notizie di soldati dispersi sul Fronte Russo:  della Divisione Vicenza quelle dei Capitani Giuseppe Oberti Di Valnera e Raimondo Periatti e del Fante Damiano Tosolin. 

Donna Letizia dopo aver perso i 3 figli in guerra dei quali due Piero e Paolo al Fronte  Russo, dedicò parte della sua esistenza a cercare notizie dei figli dispersi e nel contempo si era attivata anche ad aiutare le numerose famiglie che come lei cercavano notizie dei propri congiunti. Per questo suo impegno nel 1947 divenne Commissario dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, realtà con la quale si impegnò profondamente alla ricerca di notizie e documenti sui dispersi in Russia. Al contempo fu membro del Consiglio Nazionale Donne Italiane e del Consiglio direttivo dell’Opera Nazionale Orfani di Guerra. Proprio nel suo archivio assieme a numerosa documentazione associativa e parte relativa alle famiglie dei Dispersi e Caduti in guerra di cui come si è detto donna Letizia era la  Presidente, è emersa una scheda e delle foto che la famiglia del Capitano Giuseppe Oberti di Valnera del 278° Regimento della Divisione Vicenza aveva fornito per attivare le ricerche del proprio congiunto. 

Gli Oberti de Valnera nobile famiglia di origini zaratine ma residenti e molto noti a Trieste, originari dell’Austria, sono nominati il 2 febbraio 1790 Cavalieri dell’Impero ed iscritti con diploma datato Vienna 16 novembre 1854 Cavalieri con il predicato von Schwarzthal dall’Imperatore Francesco Giuseppe. Trasferiti a Zara scelsero la cultura veneta e mediterranea, modificarono il nome originario e furono riconosciuti nobili da Vittorio Emanuele III di Savoia.

Dell’ufficiale triestino vengono fornite dalla madre a Letizia Fonda Savio due fotografie antecedenti la guerra, risalenti agli anni in cui aveva svolto il servizio di prima nomina negli Alpini.

La scheda, scritta a mano riporta che il Capitano era alto 1,74 metri, aveva i capelli biondo cenere, portava la barba ed aveva gli occhi grigi.

Era partito da Bergamo con il 278° Reggimento in data 1 ottobre 1942 e la famiglia ha ricevuto l’ultima cartolina datata 5 gennaio 1943.

Sempre nella nota viene riportato che testimonianze lo abbiano visto assieme al suo attendente Antimo Sportelli di Mesagne – Brindisi   il 14 gennaio 1943 in una località chiamata Borgorovna. La trascrizione è però riportata così come trasmessa oralmente e non trova riscontro sulla carta geografica ed al altre ricerche per assonanza.

Successivamente viene riportato che è stato visto a Nicolajewka il 3 febbraio 1943 e successivamente il 22 febbraio a Karkov.

Inspiegabile dunque il fatto che nel biglietto si citi poi il fatto che il Capitano Oberti di Valnera sia stato visto a Suzdal se al 22 febbraio poteva essere a Karkov.

Verosimilmente la tesi di Susdal può essere la più certa in quanto oltre ad essere un campo prevalentemente destinato agli Ufficiali la maggior parte dei decessi è avvenuta nei mesi di gennaio-maggio 1943.

Suzdal dista da Mosca 210 Km. In un raggio di circa 60 Km. si trovano i campi 48 e 52 e l'ospedale 3398

I prigionieri italiani morti nel campo n. 160 dal 17 gennaio 1943 al 15 giugno 1946 sono stati 821 . Nonostante il campo fosse destinato agli Ufficiali, risulta che oltre il 70% dei morti furono militari di truppa.

La maggior parte dei decessi è avvenuta nei mesi di gennaio-maggio 1943.

A ricordo dei soldati italiani ivi sepolti, nell 'aprile del 1992 il presidente Francesco Cossiga ha inaugurato una lapide commemorativa posta vicino al cimitero civile.

Il III Battaglione del 278° Reggimento di cui era in organico la 9ª Compagnia comandata dal Capitano Oberti Di Valnera all’inizio della ritirata era di retroguardia al Battaglione Vestone della Tridentina, poi seguì ulteriori vicende che lo vide a Skegliakino e Warwarovka ove il 23 gennaio cadde prigioniero lo stesso Colonnello Comandante di Reggimento Gaetano Romeres. Le sorti del Battaglione si confondono nei giorni successivi in una frammentazione dei vari nuclei dello stesso che incessantemente incalzati da reparti nemici infine dovettero soccombere definitivamente a Waluikj il 27 gennaio 1943.

Il Sottotenente Michele lo Curicio della stessa 9ª Compagnia dichiara al suo rientro dal campo di Susdal, che il suo comandante era il Capitano Oberti Di Valnera e di essere stato fatto prigioniero il 26 gennaio a Walujki.

Il 278° Reggimento venne distrutto in quelle vicende ed un consistente numero di suoi soldati vennero catturati e subirono le ormai note sorti dei prigionieri italiani in Russia. Rientrarono dalla Prigionia 19 ufficiali, i caduti del Reggimento furono 2282 su un organico di 3238 uomini.

Del Capitano triestino rimane in suo ricordo l’uniforme da Tenente degli Alpini indossata prima di essere assegnato alla Divisione Vicenza, e conservata presso il Museo del Tempio Ossario di Cargnacco (UD)

 

 


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