LE SEZIONI 136ᵃ E 137ᵃ DI CARABINIERI REALI DEL QUARTIER GENERALE DELLA DIVISIONE VICENZA


Nella Campagna di Russia i Carabinieri sono stati presenti con il XXVI Battaglione autonomo mobilitato, una compagnia, 45 sezioni ed 8 squadriglie. Alla Divisione Vicenza vennero assegnati il Battaglione e le Sezioni 136ᵃ e 137ᵃ.

Le due Sezioni di Carabinieri Reali assegnate al Quartier Generale della Divisione Vicenza non hanno mai avuto una ricostruzione relativa la storia e le vicende vissute al Fronte Russo. Questo è dovuto soprattutto per il fatto che poco o nulla vi è stato raccolto come testimonianze a parte le brevi relazioni custodite presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri che ci sono state trasmesse alcuni anni orsono.

In nessun testo relativo le operazioni militari italiane sul fronte orientale vengono mai menzionate le Sezioni 136ᵃ e 137ᵃ, tuttavia molti familiari di Carabinieri questi reparti ancora oggi reclamano le sorti dei loro congiunti che risultarono Dispersi nel gennaio 1943 al seguito del Quartier Generale della Divisione Vicenza.

Oggi tuttavia le informazioni ricavate da lettere o appunti ci permettono di integrare le relazioni degli anni ’50 con qualche notizia in più anche se ci rendiamo conto che poco possono per colmare il vuoto dovuto alla dispersione di tanti Carabinieri caduti in quelle circostanze e spariti per sempre nel nulla.

Le due Sezioni mobilitate di Carabinieri Reali ebbero la più alta percentuale di Caduti, si parla del 96% degli uomini in forza e quei pochi che vi fecero ritorno portarono pesanti conseguenze fisiche nel resto della propria esistenza. La 136ᵃ ebbe 64 Caduti di cui 8 in prigionia, la 137ᵃ ne contò 52 di cui 10 in prigionia, di tutti questi 116 Caduti ben 5 erano della classe 1923 dunque di 19 anni ed anche 3 erano della classe 1924 e per mese di nascita erano ancora diciasettenni. Gli altri Carabinieri erano tutti uomini maturi in servizio permanete dunque non di leva, uomini nati dalla classe 1895 in poi, pertanto molti ultratrentenni ed anche quarantenni.

Le vicende belliche delle due Sezioni Carabinieri sono state vissute in parallelo, le fasi di ripiegamento le hanno fatte assieme, spalla a spalla, sempre attorno ed a protezione del Quartier Generale Divisionale con la massima attenzione al Generale Pascolini. Tuttavia alcuni appunti nelle relazioni e nelle lettere ci permettono di ricavare qualche piccolo dettaglio e la citazione di qualche nominativo.

Le fonti che ci hanno permesso di raccogliere qualche informazione in più come sopra accennato sono prevalentemente di natura privata. La più significativa e purtroppo molto dolorosa è quella del Colonnello Edoardo Viancini, padre del Vice Brigadiere Eugenio della 136 Sezione. I suoi appunti e l’epistolario prodotti a partire già dal 1943 ancora non avevano la certezza della scomparsa del figlio ma sono piene di quella speranza che hanno avuto in sostanza tutte le famiglie dei soldati dispersi al fronte orientale. Per rispetto a questo grande dolore riporteremo solo la sintesi di alcuni passaggi.

Atre fonti sono le relazioni, in particolare quella del Brigadiere CC.RR. Francesco Paladini (poi Maresciallo Maggiore) che è l’unica fatta da un veterano delle Sezioni, il quale scrisse anche una lettera.  Poi sono da ricordare altre lettere, quelle scritte da un Ufficiale della Vicenza (S.Ten. Colli) e da un Carabiniere rientrato con la colonna del colonnello Salvi (C.re Anelli) ma non mancano memorie orali riportate da nipoti che sebbene prive di riscontri documentali in ogni caso riteniamo corretto riportare.

Abbiamo infine raccolto alcune fototessere con le quali potremo rivedere le loro espressioni ed i loro tratti, fieri di essere Carabinieri, uomini provenienti dalla territoriale e che assegnati al Quartier Generale della Divisione Vicenza, svolsero i loro compiti di Polizia Militare e di protezione del Comando, non abbandonando mai il generale Pascolini e proteggendolo fino all’ultimo con la resa del 26 gennaio, trattata anche dal Capitano Lorenzo Raveggi, comandante dei Carabinieri Reali divisionali le sezioni 136ᵃ  e 136ᵃ.

Unico decorato delle due Sezioni divisionali è stato il Brigadiere CC.RR. Francesco Paladini della 137ª Sezione Mista nel 1956 con una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

 

(Comitato Divisione Vicenza)


STORIA DELLE SEZIONI 136ᵃ E 137ᵃ DEI CARABINIERI REALI

Con la disposizione emanata dall’Ufficio Ordinamento dallo Stato Maggiore del Regio Esercito in data 12 febbraio 1942, venne costituito il Comando della 156ᵃ Divisione di Fanteria Vicenza, comprendente lo Stato Maggiore ed il Quartier Generale, con sede a Brescia.

Per quanto la messa a disposizione di personale da adibire alla sicurezza come Polizia Militare, vi ebbe provveduto, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Reali ed il Comando della Difesa Territoriale di Milano.

Nel Quartier Generale oltre al Reparto Comando ed il 156° Ufficio Postale (Posta Militare 156), vennero richiesti alla Legione dei Carabinieri Reali di Milano le Sezioni Miste 136 ª e 137 ª ed il personale per lo stesso 156° Nucleo per Ufficio Postale.

Ufficialmente le Sezioni dopo le disposizioni vennero costituite il 15 marzo 1942 la 136 ª ed il 1° aprile successivo la 137 ª presso il Centro di Mobilitazione della Legione Carabinieri Milano e da tali date vennero trasferite a Brescia, sede del Comando della Divisione Vicenza.

Normalmente presso ogni grande unità, i Carabinieri fornivano un Comando, retto da un capitano, due sezioni motorizzate, rette da un ufficiale subalterno, sette-otto sottufficiali e una sessantina di militari ciascuna (con autovetture e motocicli Benelli 250 e Spa 38), un nucleo postale per le scorte e i controlli.

Il comando delle due sezioni venne assunto dal Capitano CC.RR. Lorenzo Raveggi.

La 136ª Sezione Mista ebbe due Comandanti, inizialmente il Maresciallo Capo Gennaro Milone e successivamente il Maresciallo Maggiore Antonio Francone.

La 137ª Sezione Mista ebbe come responsabili il Comandante il Sottotenente (S.p.e.) Attilio Mantovani ed il Vicecomandante Maresciallo Capo Michele Cagnin.

Il 156° Ufficio Posta Militare ebbe come responsabile il Vice Brigadiere della 137ª Sezione Mista CC.RR. Baldassarre Pironi.

Nell’ultima decade del mese di settembre 1942, la Divisione Vicenza iniziò il suo trasferimento al Fronte Russo tramite trasporti ferroviari, nei quali partirono anche le Sezioni dei Carabinieri Reali del Quartier Generale divisionale il 1° ottobre, raggiungendo poi lo scalo di Kupiansk dopo un viaggio di circa 15 giorni attraverso l’Austria, Germania, Cecoslovacchia, Polonia ed Ucraina.

La sede operativa del Comando Divisionale, Quartier Generale e Sezioni CC.RR. venne stabilita inizialmente a Kupiansk come rilevato dai documenti del 18 novembre 1942.

Successivamente dopo l’inserimento della Divisione Vicenza nel Corpo d’ Armata Alpino già dal 3 dicembre riceve ordine di stabilire il suo Comando ed il Quartier Generale comprensivo delle Sezioni CC.RR.  a Ssergejewka (10 chilometri ad est da Podgirnoje e circa 5 chilometri a nord di Ssaprina)

La sede operativa successivamente venne stabilita a Rossosh a far data del giorno 8 dicembre.

Il giorno 18 dicembre a seguito dello stravolgimento tattico in conseguenza del trasferimento della Julia il Comando della Divisione Vicenza viene trasferito a Kurenj già sede del Comando della Julia e con esso le due Sezioni dei Carabinieri Reali.

Una piccola aliquota di 20 Carabinieri della 136ª era rimasta a Kupiansk mentre dopo il 18 dicembre 1942 le sezioni, come si è detto, si trovarono a Kurenj assieme al Comando Divisionale

Nella giornata di Natale 1942 la 136ª Sezione che si trovava a Kurej, sede del Comando di Divisione, venne trasferita a Ssaprina a pochi chilometri di distanza.

L’aliquota di 20 Carabinieri della 136ª che era rimasta a Kupiansk in gennaio 1943 venne trasferita a Valujkj per poi venire dislocata sulla linea del Don a Ssaprina, 5 Carabinieri poi vennero distaccati ad alcuni chilometri probabilmente a Alxandrowka.

Il 17 gennaio 1943 iniziarono le fasi di ripiegamento dal Don, ed il Comando di Divisione assieme alle Sezioni di CC.RR. ottemperarono le seguenti disposizioni:

Comando di Divisione – CC.RR. – Quartier Generale – CLVI Battaglione Misto Genio, muoveranno sull’itinerario : Kureny – Smirnhoff – Pobedinskaja – Mars – Ssudjewka Iwanowka.

Il Comando sarà inizialmente a Smirnoff; successivamente si sposterà a Pobedinskaja o a Ssudjewka Nokolajewka.

Successivamente le Sezioni seguirono sempre il Comando di Divisione proteggendo il Generale Pascolini e sostenendo scontri con il nemico.    

il 18 gennaio La Divisione ricevette l’ordine di ripiegare su Samojlenkov. Nel tragitto 20 Carabinieri tutti della 137ᵃ Sezione, furono incaricati di occupare la località di Podgornoje per proteggere il ripiegamento della Divisione In tale occasione il Tenente Attilio Mantovani comandante della 137ᵃ Sezione CC.RR. che si era portato avanti volontariamente per esplorare eventuali movimenti di truppe nemiche, non fece più ritorno.

Il 20 gennaio il Generale Martinat, inviato dal Comando Alpino, raggiunse il Generale Pascolini a Lesnišankij sollecitandone il movimento della Divisione Vicenza su Novohar’kovka,

Nella notte del 21-22 gennaio l’avanguardia della Vicenza raggiunse Shelyakino.

Il giorno 23 gennaio 1943 verso le 8 di mattino il Generale Comandante ed il capo di stato maggiore con le Sezioni CC.RR. abbandonarono la colonna principale.

Dopo la partenza del Generale la colonna principale si scindeva in due tronconi, una lungo l’itinerario sino ad allora seguito verso ovest, l’altra verso sud-ovest inizialmente e poi verso ovest per ricongiungersi con la prima, al comando del Colonnello Salvi con il quale non vi erano formazioni in organico di Carabinieri.

In questa località dal 23 al 24 le Sezioni 136ᵃ e 137ᵃ subirono uno scontro durissimo con le truppe avversarie tanto che vennero stimate perdite superiori al 95% e praticamente da questo evento e dopo tale data, cessarono di esistere come piccole unità organiche.

Dal 24 gennaio ciò che rimaneva della Divisione guidata dal Generale Pascolini proseguì verso Warwarowka come da disposizioni avute in precedenza dal Generale Martinat.

Il Generale Pascolini finirà poi prigioniero il 26 gennaio con i suoi uomini a Valujki come testimonia il Capo di Stato Maggiore della Vicenza, Tenente Colonnello Agostino Uberti:

 L’intera colonna era ormai accerchiata ed il nemico, forse stupito da tanto coraggio, avanzava lentamente. Poco più tardi apriva un violento fuoco con le artiglierie poste a tergo della colonna contemporaneamente un russo a cavallo, con bandiera bianca, si presentava al gen. Pascolini intimando la resa entro trenta minuti, pena lo schiacciamento e distruzione dei superstiti.

Le ombre della sera calavano rapidamente, il Capo di S.M. della Vicenza, sperava nella notte imminente per potersi infiltrare nel dispositivo nemico verso Kupiansk. Alla fine, con tanta amarezza, prevalse il buon senso del generale Pascolini, il quale era certo che ogni resistenza sarebbe stata impossibile e causa soltanto di un’inutile strage. Il vecchio e fiero generale, accompagnato dal Capo di S.M. e dal capitano dei CC. Raveggi, si faceva guidare presso il comando nemico per trattare la resa e rimaneva impressionato alla vista di un imponente schieramento di mezzi motocorazzati contro il quale ci sarebbe voluto ben altro che il superbo sforzo dei nostri eroici soldati.

Sono le ore 16 del 26 gennaio 1943 !

I settori che invece, pur non avendo superato il Kalitva, oltrepassarono Warwarowka e Čuprinino, (colonna Fabrocini) il 25 gennaio raggiunsero la Tridentina e il 26 contribuirono all’attacco di Nikolaevka-Livenka, tornando alle dipendenze del Colonnello Salvi, per poter raggiungere quattro giorni dopo la zona di Bol'šie Troickoe. Tra questi anche i pochi Carabinieri superstiti dalle precedenti battaglie che poi saranno loro stessi a fornire le semplici ma significative testimonianze sulla sorte delle due Sezioni CC.RR. 136ª e 137ᵃ

La Divisione di Fanteria Vicenza viene sciolta il 15 maggio 1943 e tutti gli elementi rientrati ai centri di mobilitazione verranno sciolti parimenti a tale data, comprese le Sezioni Miste 136ª e 137ª di Carabinieri Reali presso la Legione CC.RR. di Milano.

(Comitato Divisione Vicenza)

136ᵃ Sezione CC.RR. attraverso alcune testimonianze

Dal 17 gennaio durante il ripiegamento che di fatto avveniva tramite merce notturne, i Carabinieri marciavano riuniti con il Generale Pascolini.

A Sheliakjno il Generale Comandante con il Comando di Divisione ed il Battaglione Alpino Pieve di Teco decise di abbandonare la pista principale seguita dalla colonna per marciare su un itinerario laterale come elementi fiancheggianti. Sfortunatamente incapparono in forze avversarie soverchianti che catturarono tutti i componenti la formazione senza che questi potessero pensare ad una efficace difesa.

Frattanto anche la colonna doveva sostenere numerosi e ripetuti attacchi russi anche con carri armati cosicchè non fu assolutamente possibile decentrare forze per recare aiuto al reparto laterale.

La notte tra il 22 e 23 gennaio fu inspiegabilmente tranquilla. La colonna della Vicenza era ferma sotto Sheliakino, occupata da forze russe ed era in attesa dell’alba per attaccare. La mattina del 23 il Generale Pascolini ed il Capo di S.M. lasciarono la località con le sezioni CCRR.

Il Generale Comandante ed il capo di stato maggiore con le Sezioni CC.RR. abbandonarono la colonna principale il giorno 23 gennaio 1943 verso le 8 di mattino. Caddero successivamente prigionieri verso la sera del 26.

Tutto il giorno 23 e la notte sul 24 furono invero tragici. Dopo la partenza del Generale la colonna si scindeva in due tronconi, Una lungo l’itinerario sino ad allora seguito verso ovest, l’altra verso sud-ovest inizialmente e poi verso ovest per ricongiungersi con la prima, al comando del Colonnello Salvi con il quale non vi erano formazioni in organico di Carabinieri.

Scrive il Colonnello Viancini:

… da Sheliakino il 23 mattino la colonna di ciò che rimaneva della Divisione Vicenza si tripartisce. Alle ore otto il Generale Pascolini con il Capo di SM Ten Col. Uberti ed il Capitano CC.RR.   Raveggi con il Battaglione Pieve di Teco e le Sezioni di Carabinieri Reali 136ᵃ e 137ᵃ abbandonava la pista seguita dalla colonna principale allo scopo di fiancheggiarla a destra parallelamente. Senonchè anziché attraversare il Kalitwa, come si doveva, ne seguì la direzione. 

La colonna principale si scindeva in due: una centrale (con il Ten.Colli) proseguì lungo la solita pista, un’altra al comando del Col. Salvi, forse senza Carabinieri, la fiancheggiò a sinistra senza danni.

La colonna centrale fu martoriata per tutto il 23 gennaio, a mezzogiorno venne attaccata da sette carri armati. E continuò a subire l’attacco per tutta la notte 23-24. Pochi poterono sottrarsi dalla cattura compreso quasi tutto il Quartier Generale.

Il colonnello Salvi prese il comando dei superstiti quando le varie colonne formatesi si incontrarono e cioè la sera del 25 gennaio a Nikitikovka a circa 50 chilometri dall’Oskol in linea d’aria ed a 3 giornate di marcia secondo l’itinerario seguito.

La colonna Salvi proseguiva senza danni sino la sera del 25 quando si ricongiunse con la prima colonna.

La prima colonna invece fu martoriata per tutto il 23 gennaio dovendo subire anche l’attacco di 7 carri armati. La mattina del 25 e del 26 vi furono degli scontri con dei partigiani ed il 26 pomeriggio ebbe luogo la battaglia decisiva di Nikolajewka sostenuta dalla Tridentina alla quale si era accodata la colonna della Vicenza.

Conquistata Nikolajewka tutto il Corpo d’Armata continuò la marcia.

La direzione della colonna dal Don a Nikitowka fu da ovest. Da tale località divenne nord-ovest puntando su Nowj – Oskol perché nel frattempo Walujki era stata occupata dai russi. A pochissimi chilometri da Nowj – Oskol la direzione ridivenne ovest perché poche ore prima dell’arrivo della colonna della Vicenza anche questa località era stata occupata dai russi. E fu allora che si puntò su Belgorod. Il 29 gennaio la colonna si trovava ad un centinaio di chilometri da Belgorod, in marcia per raggiungere la prima località di sosta, Logowoje, raggiunta due giorni dopo a circa 50 chilometri da Belgorod.

Si salvarono il Carabiniere Giacomo Festini di Casamassagno frazione di Candide (BL) sebbene dovette subire l’amputazione del piede destro per congelamento presso l’ospedale della Croce Rossa di Arezzo, il Carabiniere Giovanni Anelli da Azzate (VA) ed il Carabiniere Sincero Epifani di Lecce. Come si è accennato furono tra i pochi che dopo il 22 gennaio seguirono la colonna del Colonnello Salvi, a questi si aggiunge pure il Brigadiere Francesco Paladini della 137ᵃ Sezione.  

(Testimonianze raccolte da parte del Carabiniere Giovanni Anelli della 136ᵃ Sezione CC.RR. e del Sottotenente Alberto Colli dell’Ufficio stralcio della Divisione Vicenza. Alcune note sono anche del Brigadiere  CC.RR.  Francesco Paladini della 137ᵃ Sezione)

137ᵃ Sezione CC.RR. attraverso alcune testimonianze

Oltre l’urto iniziale subito il 15 gennaio 1943 a Ssaprina, durante il ripiegamento il reparto prese parte alla rottura dell’accerchiamento di Rovenkj dove il sottocapo di SM  della Vicenza, Maggiore Cornero con il Brigadiere Paladini Francesco  (ora sottoscritto Maresciallo Maggiore Paladini Francesco) e 20 Carabinieri tutti della 137ᵃ Sezione, furono incaricati di occupare una località importante per proteggere il ripiegamento della Divisione e di altri reparti Alpini (18-19 gennaio) a seguito di un combattimento nel quale la Sezione ha raggiunto l’obiettivo con un nutrito lancio di bombe a mano. In tale occasione il Tenente Attilio Mantovani comandante della 137ᵃ Sezione CC.RR. che si era portato avanti volontariamente per esplorare eventuali movimenti di truppe nemiche, non fece più ritorno, si ignora se catturato o ucciso.

Il 22 gennaio 1943, in località Sheliakjno, il reparto duramente impegnato in combattimento subì l’80% delle perdite.

In quest’ ultima località il Capitano Lorenzo Raveggi venne ferito al torace.

Il Maresciallo Paladini riesce a sfuggire alla prigionia:  “Verso l’alba del giorno 23 successivo, per difetto di vigilanza da parte della sentinella russa sono riuscito a fuggire da un camerone ove ero stato condotto come prigioniero dai russi, raggiungendo, dopo molte ore di cammino da solo, le Divisioni Alpine Tridentina-Julia e Cuneense, unendomi a loro”.

Venne poi rimpatriato con il Treno Ospedale n.6 in Italia e successivamente ricoverato nell’Ospedale Militare di Baggio (Milano) perché affetto da congelamento agli arti inferiori.  

Il Maresciallo Paladini nella sua relazione ricorda i seguenti colleghi:

Carabiniere Livio GERARDO per avere resistito a lungo usando il suo fucile mitragliatore. Inizialmente venne dato per Caduto in battaglia ma poi venne accertata la prigionia ed il decesso ad Usciustoje.

Maresciallo Michele CAGNIN venne catturato nella notte tra il 21 e 22 gennaio da partigiani russi e poi ucciso.

Vice Brigadiere Baldassarre PIRONI ed altri due Carabinieri della 137ᵃ sezione, addetti al nucleo postale 156 della Divisione Vicenza, vennero catturati unitamente al materiale postale che cercavano di mettere in salvo. Pironi viene dichiarato Disperso.

Brigadiere Antonio SAVOLDELLI, ferito da una bomba a mano agli arti inferiori rimase sul terreno, risulta disperso dal 23.1.1943. In quel momento vi era una tormenta di ghiaccio con freddo stimato superiore i 40°.

(Testimonianze del Brigadiere  CC.RR.  Francesco Paladini della 137ᵃ Sezione)


Il Carabiniere Cesare BAZOLI incontrò casualmente il fratello che era negli Alpini probabilmente poco prima degli scontri del 23 gennaio

I due fratelli   nella steppa e nel marasma che li circondava, sono rimasti parecchi minuti abbracciati senza parlare, fino a quando lo zio che era un Alpino disse : Luigi , qui si mette male siamo in ritirata vieni con noi non ci sono soluzioni, e a queste parole (il mio bisnonno, racconta il nipote)  si apri il soprabito e mostrò al fratello dei soldi, dicendogli che lui era attendente del colonnello e quelle erano le paghe dei soldati, per cui non poteva andarsene altrimenti sarebbe diventato un disertore, dopo di che iniziarono i bombardamenti e i due si salutarono di gran fretta prima di separarsi.

Luigi Cesare Bazoli risulta Disperso a far data del 23 gennaio 1943

 Il nipote del Carabiniere Cesare (Luigi) Bazoli racconta un episodio tramandato oralmente:


Anzitutto egli (Eugenio Viancini) faceva parte della 136° Sezione e per quanto non appartenesse alla mia eravamo amici ed in buonissima armonia. Effettivamente lui fu distaccato nel mese di novembre 1942 (il 29), con 20 carabinieri a Valuiki.

Il 18 dicembre però, egli rientrò a Kurenj e da Kurenj venne nuovamente distaccato in un’altra località di cui non ricordo il nome unitamente a 5 Carabinieri. Verso il 16 gennaio venne ordine di ritirarci su Podgornoje per ripiegare unitamente alle altre divisioni, perchè accerchiati. Contemporaneamente il Vice Brigadiere Eugenio Viancini riceveva dal suo Tenente Attilio Mantovani l’ordine di rimanere sul posto in quanto saremo passati noi a rilevarlo successivamente. Infatti la notte dal 17-18, partiti tutti compresa la Divisione Vicenza ci portammo su Podgornoje. Giunti nella località ove si trovava il Vice Brigadiere e siccome che egli era internato in una compagnia distante un paio di chilometri dalla strada ove si era fermata la Colonna, io ed il Tenente Mantovani ci portammo in detta località rilevando il Brigadiere Viancini e tutti i Carabinieri da lui dipendenti.  Unitamente a noi egli ripiegò su Podgornoje. In quel giorno, 18 gennaio, verso le ore 2 si partì tutti uniti prendendo la via per Valujki in cerca di qualche varco per liberarci dall’accerchiamento.

Si viaggiò benissimo fino alla sera del 22 gennaio. Verso le ore 23,30 giunti in una piccola frazione venivamo attaccati da una formazione di carri armati che portava nella nostra Divisione scompiglio generale. Io per ripararmi dalle raffiche di mitragliatrice mi gettai a terra, sul ghiaccio, ma dopo finito il combattimento, nel rialzarmi non ebbi più la forza perchè ero ormai assiderato. La Divisione Vicenza proseguì mentre io rimasi per terra. Successivamente venni fatto prigioniero.

Assicuro in modo preciso che nel combattimento rimasero morti alcuni Carabinieri, mentre il Vice Brigadiere Viancini rimase illeso e proseguì unitamente alla Divisione accanto alla slitta del Generale Pascolini.

Verso l’alba del giorno 23 successivo, per difetto di vigilanza da parte della sentinella russa sono riuscito a fuggire da un camerone ove ero stato condotto come prigioniero dai russi, raggiungendo, dopo molte ore di cammino da solo, le Divisioni Alpine Tridentina-Julia e Cuneense, unendomi a loro. Domandai della Divisione Vicenza ma nessuno seppe più dirmi nulla della sua sorte. Successivamente seppi che la Divisione Vicenza era stata tutta catturata, compreso il sig. Generale Pascolini. Presumo pertanto che il Vice Brigadiere Eugenio Viancini sia stato fatto prigioniero unitamente ai componenti della Divisione e delle Sezioni dei Carabinieri.

Quello che posso assicurare è che il Vice Brigadiere, fino alle 22,30 del 22 gennaio era in vita, godeva di ottima salute e si portava avanti benissimo senza inconvenienti di sorta.

Testimonianza del Maresciallo (al tempo Brigadiere CC.RR. della 137ᵃ Sezione) Francesco Paladini sul Vice Brigadiere CC.RR. Eugenio Viancini della 136ᵃ Sezione  

CARABINIERI REALI DIVISIONALI - SEZIONI MISTE 136ª e 137ª CITATI NEL TESTO

Capitano CC.RR. Lorenzo RAVEGGI di Cesare, cl.25.10.1899 (da Firenze)

Comandante delle Sezioni miste 136ª e 137ª dei Carabinieri Reali Divisionali

Catturato a Valujki il 26 gennaio 1943 dopo aver trattato la resa assieme al Gen. Pascolini

Disperso il 23.1.1943 in località non nota (dato incerto se catturato il 26.1.43)

 

Sottotenente S.p.e. CC.RR. Attilio MANTOVANI di Luigi, cl. 30.10.1917 (da Monza - MI)

137ª Sezione mista dei Carabinieri Reali Divisionali - Comandante di Sezione 

Catturato a Rovenki - Ровеньки   il 19 gennaio 1943

Deceduto in prigionia il 6.6.1943 presso l’Ospedale 3926 - Ak Bulak – Акбулак  

 

Maresciallo Maggiore CC.RR. Antonio FRANCONE, 5.6.1897 da Maropati (RC)  

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali - Comandante di Sezione 

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

Maresciallo Capo CC.RR. Gennaro MILONE, cl. 4.3.1898 da Napoli  

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali - Comandante di Sezione

(già Comandante della stazione dei Carabinieri di Legnano dal 1938 al 1942) 

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

Maresciallo Capo CC.RR. Michele CAGNIN, cl. 29.9.1896 da Noale (VE)

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

Brigadiere CC.RR. Antonio SAVOLDELLI di Giovanni, cl. 29.4.1911 da Casazza (BG)

137ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

Brigadiere CC.RR. Francesco PALADINI di Orlando e Tersina Cagnazzo, cl.1902

(da Leverano – Lecce)

137ª Sezione Mista Carabinieri Reali

Rientrato vivo dopo la Ritirata (congelato) 

MBVM * 1956

 

MOTIVAZIONE: PALADINI Francesco di Odoardo e di Cagnazzo Teresina, da Leverano (Lecce), classe 1902, Brigadiere Carabinieri, 137ª sezione carabinieri della divisione Vicenza

In    aspro    ripiegamento    si    prodigava     nell'infondere    a   tutti    coraggio e tenacia.  Alla testa di   pochi   animosi   partecipava   con   esemplare   fermezza e noncuranza del pericolo ad aspro combattimento per rompere un primo accerchiamento. Catturato riusciva ad evadere per ricongiungersi, benchè menomato da congelamento agli arti inferiori, dopo dura  marcia, alla colonna in ripiegamento.

- Fronte russo, 23 gennaio 1943.

Vice Brigadiere CC.RR. Eugenio Viancini di Edoardo, cl. 22.12.1914 da Milano

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

   

Vice Brigadiere CC.RR.  Baldassarre PIRONI, cl.24.4.1895 da Ceresara (MN)

137ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

C.re Livio GERARDO di Giuseppe e Del Piano Carmela, cl. 28.1.1921 da Santa Lucia di Serino (AV)

137ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Fatto prigioniero a Scheljakino - Селякино dal 23.1.1943,

risulta deceduto nel campo 56 di Uciostoje Хоботово - Minciurinsk Мичуринский

 

C.re Cesare (Luigi) BAZOLI di Paolo e Margherita Ottolini, cl. 7.7.1904,

da Rivoltella, frazione di Desenzano del Garda (BS)

137ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Disperso il 23.1.1943 in località non nota

 

C.re Giacomo FESTINI da Casamassagno, frazione di Candide (BL)

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

dovette subire l’amputazione del piede destro per congelamento presso l’ospedale della Croce Rossa di Arezzo  

Rientrato vivo dalla ritirata

C.re Giovanni ANELLI da Azzate (VA),

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Rientrato vivo dalla ritirata

C.re Sincero EPIFANI di Lecce

136ª Sezione Mista dei Carabinieri Reali Divisionali

Rientrato vivo dalla ritirata

VENGONO CITATI INOLTRE I SEGUENTI UFFICIALI DELLA DIVISIONE VICENZA:

Magg. S.p.e. Paolo CORNERO di Cesare e Greca Feyty, cl.1907 (da Modica – Ragusa)

Comando di Divisione - Sottocapo di Stato Maggiore (Ufficiale Addetto di S.M.)

Capo Ufficio Operazioni

Rientrato vivo dopo la Ritirata

(CGVM 1947 – CGVM 1939 – MAVM 1939)

MBVM   1949 

 

MOTIVAZIONE: CORNERO Paolo fu Cesare e di Greca Feuty, da Modica (Ragusa), classe 1907, Maggiore fanteria s.p.e., Comando Divisione Fanteria Vicenza.

Ufficiale addetto al Comando di una. Divisione di Fanteria, in fase di ripiegamento assumeva il comando di uno scaglione che guidava con valore e capacità. In un improvviso e violento combattimento notturno, malgrado le perdite subite. manteneva le posizioni raggiunte agevolando il compito delle rimanenti truppe. 

-  Scheljakino  (fronte russo), 23 gennaio 1943.

 

S.Ten. Alberto COLLI

Comando di Divisione – Ufficio Operazioni

Nell’agosto 1943 presso l’Ufficio Stralcio della Divisione Vicenza

Rimpatriato dopo le operazioni al Fronte Russo  

 

 

  • C.re Giovanni ANELLI da Azzate (VA), 136ª Sezione Mista CC.RR.

    Rientrato vivo dalla ritirata

  • C.re Cesare Luigi BAZOLI da Desenzano del Garda (BS), 137ª Sezione Mista CC.RR.

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

  • C.re Cesare Luigi BAZOLI Riconoscimento Campagne di Guerra

  • C.re Cesare Luigi BAZOLI Croce al Merito

  • C.re Raffaele CAPPABIANCA da Santa Maria Capua Vetere (CZ), 136ª Sezione Mista CC.RR.  

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

  • C.re Mario COLOMBO da Giussano (MI), 136ª Sezione Mista CC.RR.

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

     

  • C.re Luigi CONTICELLI da Napoli, 136ª Sezione Mista CC.RR.  

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

  • Maresciallo Capo CC.RR. Gennaro MILONE, da Napoli, 136ª Sezione Mista CC.RR.    

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

  • Vice Brigadiere CC.RR. Eugenio VIANCINI da Milano, 136ª Sezione Mista CC.RR.  

    Disperso il 23.1.1943 in località non nota

  • Carta Viancini 01.12.1942

  • Carta Vancini - Ritirata

  • Cattura della Vicenza

  • Carabiniere Reale in Russia

  • CCRR Armir

  • cartolina di Viotti

  • Mostrine CCRR

  • Fregio CCRR

  • Elmetto M33 da Carabiniere Reale

    156° Divisione Vicenza

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    156° Divisione Fanteria Vicenza