A ZIO BIAGIO
Sei partito con tanti compagni
verso un fronte a te ignoto e lontano,
e seppur come gli altri inesperto
col fucile a portata di mano.
Mai nessuno ti aveva ancor detto
dei Cosacchi e dei loro costumi,
delle isbe e di quel che per loro
resta il padre di tanti altri fiumi.
Ma non amano quelli che arrivano
da arroganti e si fanno padroni,
perché allora diventano insieme
per costoro feroci predoni.
Sei partito perché a un dittatore
non mancasse una fetta di gloria,
ma in quell’arida e stolida impresa
ebbe inizio e finì la tua storia.
Cominciò da quel giorno infelice
un lunghissimo e triste cammino,
a inseguir nelle nevi perenni
cosa mai ti serbasse il destino.
Camminasti in quel freddo gennaio
per un tempo che parve infinito,
per lasciare alla fine i tuoi giorni
a Bistriaghi battuto e sfinito.
Ed da allora riposi con gli altri
senza un nome o una tua identità,
testimone di come la guerra
per nessuno conservi pietà.